Per la Mozzarella di Bufala Campana Dop maggiore tutela in Usa

Oggi 6 Agosto 2019 è stato stretto un accordo sulla protezione della denominazione Mozzarella di Bufala Campana Dop negli Usa: firmato a Caserta, presso la sede del Consorzio, dal Presidente Domenico Raimondo, e dal Vice Presidente del US Dairy, Jaime Castaneda.

Si tratta di un accordo storico che aprirà la strada a un nuovo dialogo sulla protezione dei prodotti di origine negli USA e anche nei mercati globali, nel rispetto dei diritti delle aziende di produrre prodotti generici.

L’intesa garantisce maggiore trasparenza nei confronti dei consumatori facendo chiarezza sul libero utilizzo del nome “mozzarella” per indicare una tipologia di formaggio; il prodotto campano sarà da oggi, dunque, più tutelato negli Usa.

I due enti riconoscono il carattere distintivo della denominazione Mozzarella di Bufala Campana Dop e il documento congiunto stabilisce che qualsiasi richiamo, testuale o grafico, al territorio di produzione su un prodotto similare, lede i diritti della Dop campana. Si concorda poi sul libero utilizzo del termine Mozzarella per definire un formaggio prodotto secondo quanto disposto dal Codex Alimentarius e dello standard Food and Drug Administration Usa.

Oggi gli Stati Uniti sono i primi importatori extra Ue, con una quota pari al 7%, di Mozzarella Dop. Gli Americani, grandi ammiratori di questo formaggio, da anni hanno provato a produrlo, senza successo, nelle regioni agricole nord-americane; tra i tanti tentativi è balzato agli onori delle cronache anche italiane il tentativo, fallito, di Craig Ramini ma anche di molti altri che in varie regioni, dalle caratteristiche simili a quelle nostrane, hanno tentato di replicare il formaggio più famoso prodotto nel Sud Italia.

Sono ancora di più i produttori che hanno immesso in commercio dei veri e propri prodotti fake, che della mozzarella hanno semplicemente la forma e niente altro, ma che, grazie alla mancanza di accordi di tutela erano venduti, fino ad oggi, come “mozzarella di bufala Dop“.

Da oggi, in USA,  ciò non sarà più possibile: l’accordo riconosce una delle tante eccellenze del nostro paese e una delle più importanti risorse del nostro territorio, unica al mondo e non riproducibile, neanche sotto forma di pallida imitazione etichettata con lo stesso nome.