La mozzarella di bufala contiene lattosio?

mozzarella di bufala lattosio

La mozzarella di bufala fa bene alla salute: poco sale, un ridotto contenuto di lattosio e le sue proprietà antiossidanti la rendono un alimento ideale da un punto di vista nutrizionale. È questo il sunto di una serie di ricerche presentate dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop.

Altri risultati di rilievo della ricerca dimostrano che la mozzarella di bufala campana dop ha un contenuto di lattosio addirittura inferiore a quello di altri prodotti definiti “ad alta digeribilità”.

A questo si aggiunge il fatto che, durante l’ingestione di questo prodotto si sviluppano dei peptidi che hanno una forte capacità di penetrare la membrana cellulare, così esercitando un potente effetto antiossidante in grado di contrastare i radicali liberi.

Mozzarella di bufala dop: calorie e valori nutrizionali

La Mozzarella di Bufala Campana DOP Spinosa, è un’ottima fonte di proteine, pari a 14, 5 g per 100 g di prodotto, a cui è associato anche un moderato apporto di grassi, 23 g.

Il lattosio presente è molto basso, inferiore allo 0,4%.

Valori nutrizionali medi riferiti a 100 gr di prodotto

  • Energia 268 Kcal / 1111 KJ
  • Grassi 23,0 g
    • di cui saturi 15,0 g
  • Carboidrati 0,8 g
    • di cui zuccheri 0,8 g
  • Proteine 14,5 g
  • Sale 0,73 g
  • Lattosio <0.4g

Nonostante il ridotto contenuto di lattosio comunque la mozzarella di bufala non può essere considerataLactose Free“. Proprio per questo motivo e quindi per andare incontro ad un pubblico con alta intolleranza al lattosio, produciamo la mozzarella di bufala senza lattosio.

Gli ingredienti sono i soliti: Latte di bufala pastorizzato, siero innesto naturale, sale, caglio, così come i valori nutrizionali.

 

D.O.P. o Denominazione di Origine Protetta, scopriamo cosa significa

Marchi DOP in Europa

Marchio DOPLa prossima volta che compri un prodotto alimentare, cerca il marchio DOP.

Perché? Perché, proprio come accade per il vino con le etichette DOC e DOCG,questo marchio certifica gli alimenti di alta qualità. Sicuramente l’enormità di sigle presenti possono portare un po’ di confusione, è importante però saperle riconoscere dato che garantiscono che ciò che stai mangiando è un cibo di qualità e non un’imitazione.

Cosa significa DOP?

DOP è l’abbreviazione di Denominazione di Origine Protetta. Come suggerisce il nome, questa certificazione garantisce che i prodotti siano realizzati e lavorati in aree precise (dalla raccolta delle materie prime fino al confezionamento) e che nella fase di produzione sia seguito un disciplinare che rispetta e i procedimenti tradizionali per la lavorazione del prodotto e il mantenimento delle sue peculiarità.

Tracciabilità dei prodotti DOP

A differenza dei prodotti non certificati, quelli a marchio DOP possono essere tracciati fino all’origine, garantendone la provenienza al consumatore che vuole conoscere l’intera storia del prodotto.

Inoltre quelli DOP sono prodotti legati fortemente al territorio, prodotti che non potrebbero essere creati in altro luogo se non in quello indicato nel disciplinare, per via di una serie di fattori tra cui il clima, l’ambiente circostante e il fattore umano, che combinati insieme rendono la tipicità del cibo unica e inimitabile altrove.

Per la nostra azienda, inoltre la tracciabilità della filiera è garantita dalla tecnologia BlockChain

Il marchio DOP viene attribuito dall’Unione Europea dopo una rigorosa selezione ed analisi delle aziende produttrici che devono attenersi alle rigide regole stabilite nel disciplinare di produzione. Il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.

Cosa significa invece IGP?

Quella “DOP” non è l’unica etichetta per gli alimenti. Il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) indica i prodotti alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristica dipende dall’origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un’area geografica determinata. Pur rispettata, questa certificazione è “meno severa” della DOP. Riporta le specialità alimentari alla loro origine geografica in almeno una fase della produzione, ma non in tutte le fasi, come invece avviene per i prodotti a marchio DOP.

Made in Italy: mozzarella di bufala regina tra influencer USA, Canada e Messico

È la mozzarella di bufala il prodotto italiano più amato nel continente americano, come emerge dall’indagine sulle tendenze di consumo del Made in Italy agroalimentare negli Stati Uniti, in Canada e Messico, commissionata da Assocamerestero, che ha preso in esame i trend preferiti da 550 influencer di cibo e vino. Il prodotto si piazza al primo posto, selezionato dal 47,5% del campione. In particolare il consenso è massimo in Canada.

“Il nuovo primato ottenuto dalla mozzarella di bufala campana, risultata la più amata dagli influencer negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, è un riconoscimento non solo all’unicità del nostro prodotto, ma anche alle straordinarie potenzialità del Sud Italia e conferma che stiamo lavorando nella direzione giusta, quella di promuovere congiuntamente la nostra eccellenza e il suo territorio, in chiave turistica e culturale”. Queste le parole di Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, che così commenta con entusiasmo l’indagine di Assocamerestero.

In questa speciale classifica si è così scoperto che i tre prodotti italiani più amati dai Millennials del Nord America (il 23,5% degli influencer intervistati) sono la mozzarella di bufala, la pasta fresca ed il gorgonzola.

Altra notizia estremamente confortante è che, a sorpresa, sono proprio i giovani a rivelarsi veri e propri intenditori del Made in Italy, selezionando tra i primi 20 alimenti preferiti anche dolci tipici delle festività italiane, tra cui primeggia il panettone (20,2%), e i vini  (22,6%).

Altro dato interessante è che le scelte degli influencer sono spesso frutto di una conoscenza diretta del nostro Paese: dall’analisi risulta infatti che oltre l’87% è stato in Italia almeno una volta ed è poi diventato un “italian food lover”, passione che resta una volta rientrati a casa: dai dati emerge che il 41% ordina cibo italiano nel mondo digitale.

“Una nota estremamente positiva per l’industria alimentare è che il nostro food è la cosa che resta più impressa a chi visita l’Italia – commenta Gian Domenico Auricchio, presidente di Assocamerestero – La nostra indagine riconferma questo dato e inoltre offre uno spaccato delle tendenze di consumo non solo per prodotto, ma anche per età. Per esempio i millennial sono sempre più incuriositi dal gusto italiano, soprattutto nella ricerca di piatti sempre nuovi non solo per il consumo fuori casa, ma anche per utilizzarli a casa propria”.

Un’altra vittoria per “l’oro bianco”, la Mozzarella di Bufala Campana DOP, ricchezza ed orgoglio del nostro territorio, da poco scampata ai pesanti dazi imposti dal governo USA su molti prodotti del made in Italy. Ma questa è un’altra storia…

Spinose partecipa alla V° Conferenza “Supply Chain Edge Italy” organizzata da CSCMP

Spinosa è tra le aziende relatrici alla V Conferenza “Annuale Supply Chain Edge Italy“, organizzata dal Council of Supply Chain Management Professionals CSCMP Italy Roundtable, e in programma l’11/10/2019 a Milano.

L’incontro tocca tutti i temi della Catena di Distribuzione Alimentare, per dare ai professionisti del campo un luogo per esaminare e discutere le esperienze e gli sviluppi più innovativi. Nel corso della giornata, inoltre saranno consegnati i premi: CSCMP’s Supply Chain Hall of Fame Italy, CSCMP Distinguished Service Award (DSA) Italy e per la prima volta Emerging Leader Award Italy. La discussione con oltre 50 relatori italiani e internazionali parte da una visione complessiva e si articola su più aree tematiche, ciascuna coordinata da un membro del Board della Italy Roundtable.

Spinosa è protagonista della tavola rotonda con la testimonianza diretta di utilizzo della tecnologia BlockChain per la tracciabilità della filiera produttiva. Quella Spinosa è la prima mozzarella di bufala campana DOP che mostra ogni singola fase della sua filiera certificata e consente di risalire, su ogni singola confezione di prodotto DOP con il bollino ‘Certificato Blockchain – Quality’ e tramite un codice QR Code alle informazioni circa la catena produttiva: a partire dai 45 allevamenti certificati (dislocati fra la piana del Volturno e l’Agro Pontino) fino alle fasi di trasformazione e confezionamento.

L’ambizioso progetto è stato realizzato grazie alla partnership con EY Blockchain Hub, ed è una risposta tecnologica e concreta in grado di dare risposte nuove ai grandi temi dell’anticontraffazione, della certificazione e del controllo di qualità a beneficio di consumatori e produttori.

Riferimenti:

 

Scopri la promozione di Ottobre sui prodotti Spinosa

Nel periodo dal 2 al 16 ottobre, esclusivamente nei punti vendita indicati, per ogni 500 grammi di prodotti Spinosa acquistati riceverai in omaggio una confezione di cremosissima Ricottina di Bufala Spinosa da 95g.

La promozione è attiva esclusivamente nei seguenti punti vendita Conad e Sapori&Dintorni:

  • CONAD in Via Alessandro Manzoni 120/D – Napoli
  • CONAD in Via Cilea ,179 – Napoli
  • CONAD in Viale Colli Aminei, 365/377 – Napoli
  • CONAD in Via Aniello Falcone ,380 – Napoli
  • CONAD in Via Posillipo, 338 – Napoli
  • CONAD in Via Scarlatti ,57 – Napoli
  • CONAD in Largo Sermoneta, 22 – Napoli
  • CONAD in Via Alabardieri, 8 – Napoli

 

Ricotta Omogeneizzata Spinosa Ricotta di Bufala Spinosa
Cremosa e soffice al palato, gusto intenso e fresco che sa di latte! Pastorizzata ed omogeneizzata, quindi garantita e adatta all’alimentazione delle donne in dolce attesa. Cosa la rende speciale? L’aggiunta di 1% di Panna Di Bufala di nostra produzione. Massima versatilità per piatti dolci e salati; ad alto contenuto proteico.

 

Spinosa è sponsor dell’evento “Dairy Summit” a Milano il 18 settembre.

dairy summit milano cover

Il 18 Settemre 2019 va in scena questo imperdibile evento sulle dinamiche della filiera lattiero casearia. In primo piano gli aspetti più determinanti del primo passaggio della filiera, la fase dell’allevamento delle bovine.

«Il latte fa bene (all’Italia). Dal foraggio al formaggio». Questo il titolo del Dairy Summit, evento organizzato dalla casa editrice Tecniche Nuove, che si terrà mercoledì 18 settembre agli Ibm Studios di Milano. E che avrà l’obiettivo di analizzare le più importanti tendenze tecniche e di mercato della filiera lattiero casearia: dall’allevamento alla lavorazione industriale del latte, dalla commercializzazione al rapporto con il consumatore.

L’evento milanese permetterà di redarre e firmare “La Carta del latte”, un documento per la salvaguardia del benessere e della qualità lungo la filiera lattiero-casearia made in Italy. Durante il summit sarà possibile anche visitare una galleria dedicata ai 92 anni della rivista Il Latte.

Spinosa è sponsor e promotrice dell’evento, in particolarte per i temi princiapli trattati:

  • Il Benessere Animale
  • La catena del valore nella filiera
  • Il made in Itali come valore

Temi da sempre al centro delle attenzioni quotidiane della nostra esperienza aziendale, per tutte le fasi di produzione, della Mozzarella di Bufala DOP Spinosa: con questa collaborazione si intende rafforzare e approfondire ulteriormente l’importanza della qualità dell’intera filiera di produzione.

dairy summit milano

L’incontro, inoltre, inaugurerà un più ampio progetto: “Le filiere di Mark Up”, che si svilupperà con altri eventi che hanno l’obiettivo di creare piattaforme di dialogo costante tra gli operatori delle singole filiere dell’agroalimentare italiano. In quest’ottica, il Dairy Summit rappresenta l’appuntamento di riferimento per l’intera filiera lattiero-casearia, con contenuti ad hoc e opportunità di confronto tra produzione, trasformazione e distribuzione.

Tre tavole rotonde

Il 18 settembre i lavori avranno inizio con gli interventi di tre protagonisti di spicco della filiera lattiero casearia, incentrati su benessere animale, catena del valore e made in Italy. Seguiranno tre tavole rotonde:

  1. La prima tavola rotonda è quella forse più vicina ai problemi degli allevatori: “Qualità 4.0, la filiera italiana alla ricerca della sostenibilità”. Qui importanti esponenti della filiera lattiero casearia discuteranno di sostenibilità degli allevamenti e di cosa si intende per qualità del latte.
  2. Nel pomeriggio la seconda tavola rotonda, “Le scelte degli industriali, le dinamiche di mercato, il confronto con il consumatore”. Argomenti sotto esame: la visione della gdo e dei consumatori; latte e formaggi tra speciality e free from; la rinascita del reparto nasce dall’innovazione. Gli esponenti della filiera commenteranno tedx su “Il popolo dei salutisti dice la sua” e “Nuovi trend di consumo con i probiotici”.
  3. La terza tavola rotonda sarà incentrata soprattutto su questioni di politica agraria.

Il Dairy Summit del 18 settembre a Milano tuttavia è solo uno degli strumenti del progetto, che comprende anche almeno altre due iniziative:

  • il sito web www.dairysummit.it, che raccoglie i contenuti più rilevanti sui temi chiave, comprese le ricerche a disposizione della comunità tecnico-scientifica;
  • la pubblicazione “Le filiere di MarkUp – Dairy”, distribuita durante il summit e spedita agli abbonati delle riviste interessate, che approfondisce i principali trend di mercato, le criticità e opportunità per il settore, anche grazie a ricerche e sondaggi inediti.

Riferimenti:

Dove si tiene:

IBM Studios – Piazza Gae Aulenti, 10 – Milano

Il test sulle mozzarelle di Bufala di Altroconsumo

Altroconsumo.it

Altroconsumo è la più grande organizzazione italiana di consumatori, con oltre 396.000 associati.

Fondata nel 1973, dallo stesso anno pubblica una rivista che è un punto di riferimento sui prodotti e sulla tutela dei consumatori, con approfondimenti e test mirati a costruire una cultura del consumo e aiutare ad effettuare scelte più consapevoli, con un punto di vista chiaro ed indipendente.

Proprio recentemente la prestigiosa rivista disponibile anche online ha realizzato un test su 18 diverse mozzarelle di bufala di vari produttori tra cui la nostra, premiandola, per la seconda volta, come migliore del test per qualità.

Test Altroconsumo - migliore mozzarella di bufala

 

Il test è raggiungibile a questo indirizzo sul sito ufficiale dell’associazione: https://www.altroconsumo.it/alimentazione/fare-la-spesa/test/mozzarella, (segnaliamo che i contenuti sono visibili solo agli associati e a chi possiede l’abbonamento alla rivista Altroconsumo).

Per noi di Spinosa è un punto di orgoglio e, soprattutto, la conferma di un lavoro svolto al meglio, con lo scopo di garantire ai nostri consumatori la massima qualità di prodotto, a partire dal latte utilizzato fino al prodotto che è possibile trovare sullo scaffale del supermercato.

I test di altroconsumo sono indipendenti ed  estremamente articolati; vengono presi in considerazione più fattori: analisi dell’etichetta, prove in laboratorio e ovviamente assaggi di giudici specializzati.

Per quanto riguarda le analisi dell’etichetta, Altroconsumo verifica la presenza delle indicazioni obbligatorie per legge e valuta la presenza di altre informazioni facoltative, ponendo particolare attenzione alle indicazioni date relativamente alle modalità di consumo e di conservazione.

Si passa poi alle prove di laboratorio:

  • Composizione: verifica dell’umidità e il contenuto in grassi dei prodotti, contenuto di sale (che serve a dar sapore, ma in quantità eccessive non fa bene alla nostra salute).
  • Genuinità: e quindi eventuale uso di latte in polvere.
    • Presenza di furosina: sostanza che si forma da un eccessivo trattamento termico del latte.
    • Presenza di latte vaccino: verifica che le mozzarelle di bufala siano realizzate al 100% con latte di bufala e che non contengano anche latte vaccino.
    • Presenza di Inibenti: cioè residui di antibiotici o di altri farmaci eventualmente somministrati alle bufale.
    • Freschezza della cagliata: si verifica l’eventuale uso di “cagliata congelata”, un semilavorato a volte usato dai produttori perché vantaggioso, ma che compromette la genuinità della mozzarella.
  • Microbiologia: verifica sia la presenza di batteri potenzialmente pericolosi come Listeria e Salmonella, sia gli indicatori di igiene (Escherichia coli e Stafilococchi) sia di conservazione (lieviti e muffe). Le concentrazioni di questi ultimi non sono preoccupanti per la salute, ma sono un indicatore importante per spingere le aziende a fare più controlli affinché venga rispettata la catena del freddo lungo tutta la filiera, distribuzione compresa.

Dopo questa articolata batteria di test analitici, Altroconsumo passa all’assaggio dei giudici!

Per la mozzarella di bufala la prova di assaggio è particolarmente delicata perché può essere influenzata da alcuni fattori. Particolarmente importante è la temperatura di servizio. Per questo, prima di procedere, vengono portati tutti i campioni a circa 18°C, la temperatura ideale per assaporare al meglio le mozzarelle.

I campioni vengono poi presentati a giudici qualificati in forma anonima.

La giuria esprime quindi un giudizio sull’aspetto visivo, olfattivo e sul sapore.

Al termine di questa incredibile serie di test analitici, organolettici e qualitativi la mozzarella di bufala Spinosa nel formato barattolo da 200g è stata valutata come vincitrice e valutata come una dei due prodotti “Migliori del test”.

Un risultato eccezionale che conferma la qualità del lavoro di tutta l’azienda e di tutte le persone che quotidianamente lavorano con l’unico obiettivo di realizzare la migliore Mozzarella di Bufala DOP che voi abbiate mai assaggiato!

 

Per la Mozzarella di Bufala Campana Dop maggiore tutela in Usa

Oggi 6 Agosto 2019 è stato stretto un accordo sulla protezione della denominazione Mozzarella di Bufala Campana Dop negli Usa: firmato a Caserta, presso la sede del Consorzio, dal Presidente Domenico Raimondo, e dal Vice Presidente del US Dairy, Jaime Castaneda.

Si tratta di un accordo storico che aprirà la strada a un nuovo dialogo sulla protezione dei prodotti di origine negli USA e anche nei mercati globali, nel rispetto dei diritti delle aziende di produrre prodotti generici.

L’intesa garantisce maggiore trasparenza nei confronti dei consumatori facendo chiarezza sul libero utilizzo del nome “mozzarella” per indicare una tipologia di formaggio; il prodotto campano sarà da oggi, dunque, più tutelato negli Usa.

I due enti riconoscono il carattere distintivo della denominazione Mozzarella di Bufala Campana Dop e il documento congiunto stabilisce che qualsiasi richiamo, testuale o grafico, al territorio di produzione su un prodotto similare, lede i diritti della Dop campana. Si concorda poi sul libero utilizzo del termine Mozzarella per definire un formaggio prodotto secondo quanto disposto dal Codex Alimentarius e dello standard Food and Drug Administration Usa.

Oggi gli Stati Uniti sono i primi importatori extra Ue, con una quota pari al 7%, di Mozzarella Dop. Gli Americani, grandi ammiratori di questo formaggio, da anni hanno provato a produrlo, senza successo, nelle regioni agricole nord-americane; tra i tanti tentativi è balzato agli onori delle cronache anche italiane il tentativo, fallito, di Craig Ramini ma anche di molti altri che in varie regioni, dalle caratteristiche simili a quelle nostrane, hanno tentato di replicare il formaggio più famoso prodotto nel Sud Italia.

Sono ancora di più i produttori che hanno immesso in commercio dei veri e propri prodotti fake, che della mozzarella hanno semplicemente la forma e niente altro, ma che, grazie alla mancanza di accordi di tutela erano venduti, fino ad oggi, come “mozzarella di bufala Dop“.

Da oggi, in USA,  ciò non sarà più possibile: l’accordo riconosce una delle tante eccellenze del nostro paese e una delle più importanti risorse del nostro territorio, unica al mondo e non riproducibile, neanche sotto forma di pallida imitazione etichettata con lo stesso nome.

Formaggi “Lactose free” o “delattosati”, la rivista Food fa il punto. Noi ci siamo!

Food è una delle più importanti riviste del settore agroalimentare. Come recita il sito sul quale è possibile abbonarsi:

“FOOD è lo strumento di lavoro per i manager e gli addetti ai lavori del settore dell’industria e della distribuzione. FOOD è l’unica rivista totalmente focalizzata sul settore agroalimentare e analizza casi di successo in Italia e all’estero.”

La rivista è cartacea, distribuita in oltre 40.000 copie, e per i mesi di Luglio ed Agosto, ha preparato un interessante articolo che fa il punto sui formaggi “Lactose Free” o, come si dice in italiano, “delattosati“, quindi senza lattosio.

È possibile leggere l’articolo in formato pdf cliccando qui.

Formaggi senza lattosio: cosa sono

L’intolleranza al lattosio è sempre più diffusa e ne soffre quasi il 30% della popolazione: chi è intollerante al lattosio non produce l’enzima “lattasi”, che serve a digerirlo. La maggior conoscenza e attenzione per le intolleranze alimentari ha spinto molti produttori a realizzare prodotti caseari senza lattosio. Attenzione, questo disturbo non va confuso con la ben più grave allergia alla proteina del latte.

L’intolleranza, a differenza dell’allergia, è legata alla quantità di latte consumato e si presenta in varie forme, dalle più lievi alle più severe: c’è chi trova semplicemente “poco digeribile” il latte, e chi invece quando lo consuma va incontro a sintomi molto più pesanti. In ogni caso, essere intolleranti al lattosio non vuol dire assolutamente rinunciare ai formaggi, esistono formaggi senza lattosio (detti delattosati) che sono prodotti come gli altri formaggi, ma al latte in essi contenuto viene aggiunto l’enzima “lattasi, che serve a scindere il lattosio nei due zuccheri che lo compongono (glucosio e galattosio) e renderlo digeribile anche agli intolleranti.

La rivista Food ed il suo approfondimento

Mozzarella DelattosataProprio su questo argomento l’approfondimento della rivista sui principali prodotti del mercato caseario italiano; siamo presenti anche noi, con Jessica Riggi, nostra Responsabile Marketing e Luisa Angeloni, Responsabile Qualità, che fanno il punto sulla nostra produzione e sulla nostra Mozzarella di Bufala Senza Lattosio.

 

 

La Mozzarella di Bufala DOP Spinosa su “Il Sole 24 Ore”

Con piacere segnaliamo ai lettori del nostro blog un articolo che ci ha dedicato il prestigioso “Il Sole 24 Ore“.

Scritto da Gianni Rusconi e online sul sito del più importante quotidiano finanziario d’Italia già dal 15 Marzo 2019, l’articolo è centrato sui temi legati alla tecnologia innovativa che traccia la nostra filiera: la BlockChain.

Tra i passaggi più interessantio che il giornalista ci dedica:

[…] “Un altro esempio virtuoso, fra i primi in assoluto nel settore lattiero-caseario italiano, di utilizzo della blockchain per la tracciabilità di una filiera porta a Spinosa Spa, azienda familiare di Castel Volturno e fra i principali produttori di mozzarella di bufala campana Dop” […]

Sono molti i quotidiani, Nazionali e non, che hanno dedicato allo sforzo tecnologico/qualitativo della nostra azienda articoli e approfondimenti; leggerne “Sul” quotidiano finanziario, è però una grande soddisfazione e un ulteriore sprone a continuare ad investire nella qualità, nella tecnologia, e soprattutto nel territorio, che troppo spesso, e sicuramente anche per validi motivi, è vituperato e maltrattato dai media, dimenticando quanto fatto da tutti quelli che amano questa terra, e che, con grandi sforzi, ne traggono un’eccellenza, riconosciuta a livello mondiale, non solo alimentare, ma anche culturale.

L’articolo è consultabile a questo link.